A Gloria del Gran Maestro dell’Universo e del Nostro Protettore San Teobaldo

NOTIZIE INTORNO AGLI SPACCALEGNA CARBONARI

da: F.T. e B. Clavel, Storia della Massoneria e delle Società Segrete, Napoli 1873; traduzione di Carlo Sperandio; ristampa anastatica di Arnaldo Forni Editore

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... I Compagnoni carbonari si riunivano in una foresta; si davano il titolo di buoni cugini, ed il neofita era detto vespaio . Prima di procedere alla ricezione si stendeva una tovaglia bianca sul suolo; vi si poneva sopra un recipiente pieno di sale, un bicchiere pieno d'acqua, un cereo acceso ed una croce. Quindi veniva condotto l'aspirante, il quale prostrato al suolo con le mani stese sull'acqua e sul sale, giurava di mantenere religiosamente il segreto dei Compagnoni. Dopo aver sostenuto diverse prove gli venivano comunicati dei segni e delle parole misteriose, mediante le quali potevasi far riconoscere in tutte le foreste per un vero e buon cugino carbonaro. Il Compagnone, che presiedeva, spiegavagli il senso emblematico degli oggetti che si offrivano ai suoi occhi. "Il lino, gli diceva, è l'immagine del lenzuolo nel quale saremo ravvolti; il sale indica le tre virtù teologali; il fuoco i lumi che si accendono alla nostra morte; l'acqua ci rammenta quella con la quale saremo bagnati e la croce quella che porteranno innanzi al nostro sarcofago". Si diceva al neofita che la croce di Gesù Cristo era di agrioglio marino, che aveva settanta punte, e che San Tebaldo era il protettore dei carbonari.

Queste società di Compagnoni esistono ancora in gran parte d'Europa ed hanno conservato i medesimi cerimoniali misteriosi. La Foresta Nera, quella delle Alpi e del Giura sono popolate di questi iniziati. Essi non ammettono solamente degli uomini xche esercitano la professione di carbonari; ma accettano nel loro seno individui di tutte le classi, ed all'occasione rendono ad essi tutti i buoni uffici che sono in loro potere. Durante i disordini della nostra rivoluzione Briot, poscia membro del Consiglio de'Cinquecento, ricevuto carbonaro in Besanzone, fu obbligato di sottrarsi con la fuga ad un decreto di proscrizione emanato contro di lui.Si rifugiò nell'Armata e prese servizio in qualità di semplice soldato dell'VIII reggimento degli usseri. Fatto prigioniero dagli Austriaci nelle vicinanze della Foresta Nera durante la ritirata di Moreau, gli riuscì fuggire e cercare un ricovero in questa foresta; ma avendo smarrita la via cadde in mano alle truppe di Schinderhannes, allora capo dei partigiani. La soldatesca, vedendo l'uniforme che egli indossava, lo circondò e si preparava a fargli subire cattivi trattamenti. Ci sa che ne sarebbe addivenuto se non avesse veduto alcuni carbonari che egli riconobbe all'abito. Questo fu per lui un raggio di luce; fece dei segni da carbonaro, ed immantinente i fratelli, che stavano nelle file nemiche, lo accolsero colla più affettuosa cordialità e lo posero sotto la loro protezione; e guidato da essi fu condotto per tortuosi sentieri presso i carbonari più prossimi, ove una nuova guida lo diresse ad altri; e così successivamente raggiunse gli avamposti.

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Abbiamo detto altrove che la società degli spaccalegna era stata istituita in Parigi verso il 1743 dal cavaliere Beauchaine, il quale aveva tolto le forme dai Compagnoni del dovere, carbonari sparsi sulle Alpi, nel Giura, nella Foresta Nera, e di cui si trova maggior numero nei boschi vicini a Dole, Gray, Besançon e a Moulins. Lungi dal rinnegare questa oscura origine, il fondatore la rivendicò con orgoglio per l'arte di spaccalegna; solamente si occupò di nobilitarla circondandola di circostanze, in cui la verità non viene molto chiaramente dimostrata. Secondo lui l'associazione era nata nelle foreste del Borbonese; era un dovere degli spaccalegna del paese, ai quali erano stati affiliati proscritti di alto grado durante la guerra civile, che aveva travagliato il regno di Carlo VI e Carlo VII. Il giuramento comune a tutti i membri si era quello di proteggere e soccorrersi a vicenda. I buoni cugini abitavano le foreste, dalle quali i fenditori avevano preso le forme e i simboli; ammettevano nella loro associazione uomini di ogni classe della società, nobili, preti e borghesi.

L'officina del cavaliere di Beauchaine era in gran voga a Parigi, e vide confondersi nelle sue fila il tribunale e la città che si erano dati ai piaceri di lauti banchetti ed ai rumori di grossolana allegrezza. Abbiamo sotto gli occhi un diploma di spaccalegna, spedito in bianco sotto la data del 6 luglio dell'anno di verità 1781. L'incorniciatura è formata da due alberi che si riuniscono per la cima e da un terreno nel centro con una specie di stagno, le acque del quale sono alimentate da una sorgente che scaturisce da una rupe. Ai piedi degli alberi ed alla cima vi sono, a guisa di trofei, seghe, accette, maglietti, grandi trivelle e molti altri strumenti di taglialegna e legnaiuolo. Ad uno di questi alberi sono appoggiati un archibugio e una carniera, guardati da un cane di pastore. Giacevano sul suolo alla rinfusa quattro brocche, delle scodelle, delle pipe, una riga ed un cavalletto. Non è meno singolare la redazione del diploma; si legge: "Dal gran cantiere generale sedente e riunito nel centro della foresta del re sotto gli auspicii della natura. Buona vita, buona vita a tutti i padri maestri ufficiali e buoni cugini, buoni compagnoni spaccalegna. Noi padri maestri ed officiali del cantiere di Frania, sottosegnato, certifichiamo ed attestiamo che lo scrutinio essendo stato favorevole a N. , è stato ricevuto in qualità di buon cugino e buon compagnone spaccalegna nel cantiere del globo e delle gloria con tutte le formalità richieste e necessarie; per la qual cosa preghiamo i nostri buoni cugini impiegati nei nostri opificii, di riconoscerlo, ammetterlo e trattarlo amorevolmente e umanamente, procurargli lavoro ed ospitalità, dopo che si sarà fatto conoscere coi principali segni e misteri dell'illustre nostro ordine, ciò che noi esercitiamo e facciamo verso tutti i buoni cugini e spaccalegna che ci vengono a trovare da foreste lontane. In fede di che abbiamo rilasciato il presente certificato al detto cugino N. firmato da noi, vistato dal nostro guardavendita generale, e suggellato in cera rossa dal gran martello generale delle foreste reali, per potergli essere utile al bisogno." In fondo vi sono le firme: Douves, Darmancourt, Cambon, Josse de Saint-Kilien, Decloseaux, ec. La ricezione degli spaccalegna differisce di poco da quella del dovere dei carbonari da noi descritta alla pagina ... . Però vi si erano mescolate alcune cerimonie ridicole, ed alcune pratiche massoniche.

La società non restò confinata in Parigi; si propagò in tutte le province della Francia e particolarmente nell'Artois, ove si conservò fino alla restaurazione. Cessò di riunirsi quando la carboneria francese, le cui cerimonie portate dall'Italia erano quasi identiche alle sue; fu violentemente attaccata dal procuratore generale Bellart, nell'affare dei quattro sergenti della Rochelle. Uno spaccalegna Cauchard d'Hermilly, confondendo la nuova società segreta con quella, a cui egli apparteneva, si studiò di provare che essa non era colpevole dei misfatti che le venivano attribuiti, dicendo, che essa era interamente estranea alla politica e si occupava di far passare allegramente il tempo. Per ragionare su questo proposito, narrò la sua ricezione fra gli spaccalegna carbonari dell'Artois, che lo avevano ammesso, nel 1813, nelle loro riunioni a cielo scoperto, le quali avevano luogo tutti gli anni in mezzo ai boschi, ove ciascheduno degli affiliati, vestito col camice e cogli attributi di spaccalegna, non faceva altro che ridere, cantare, mangiare e bere. Disse che in questa saggia società si facevano dei fratelli , ma non erano fratelli politici; che non erano nemici della tranquillità degli imperi, né del riposo degli uomini, sebbene si tirassero dei colpi di fucile... a polvere: infine che si poneva il neofito sotto le zanne di orsi, che sembravano assetati di sangue umano, ma essi erano di natura benigna, e non tardavano a divenire i loro migliori amici. I banchetti poi non avevano nulla di sontuoso; era di stretto rigore mangiare del bollito, del lardo e della zuppa di cavoli. Faceva notare il d'Hermilly che non vi era alcuna società segreta meno pericolosa di quella degli spaccalegna, che riuniva nelle sue fraterne assemblee tutte le forze di spirito e buoni gustai della provincia, compresi i gentiluomini che, quando si tratta di divertirsi, non sono sempre nemici di una momentanea eguaglianza.

Per quanto fosse spiritosa e piccante quest'apologia, non poteva distruggere la realtà dei fatti rivelati dai dibattimenti dell'affare della Rochelle. Da tutto ciò si vede che esistevano due società, derivanti da una sorgente comune, che sotto la medesima forma e coi medesimi simboli l'una si proponeva di rovesciare l'ordine delle cose politiche esistenti, e l'altra si dava al bel tempo. Sebbene gli spaccalegna non stessero sotto un processo, pur tuttavia provarono il contraccolpo dell'attentato fatto alla carboneria politica; per cui sia per prudenza, sia per indifferenza o paura, cessarono di riunirsi, e da quel tempo la società degli spaccalegna si sciolse senza più dare segni di vita.


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