A Gloria del Gran Maestro dell’Universo e del Nostro Protettore San Teobaldo

LANDO CONTI
10.02.1986

Lando Conti fu sindaco di Firenze dal marzo 1984 fino al settembre 1985. Successore di Piero Bargellini e Alessandro Bonsanti, ha formato con loro la grande triade che ha rappresentato per Firenze anni di prosperità, pace cittadina e corretta amministrazione.

Fratello massone della Loggia “Abramo Lincoln” all' Obbedienza del Grande Oriente d' Italia - oggi “Lando Conti”- , e repubblicano convinto, testimoniò con la vita e con le opere il principio mazziniano del primato dell’educazione per il miglioramento morale dell'Umanità e l’ideale massonico della fratellanza che opera sempre per il bene di tutti e mai a vantaggio di una parte sola.

Lando Conti, nel suo programma e nella sua azione, dimostrò di aver compreso l’esistenza di un fenomeno inquietante per le sorti della democrazia, costituito dallo squilibrio tra l’alta capacità professionale della stragrande maggioranza dei cittadini e la loro mancanza di formazione e maturazione politica, che li aveva condotti ai margini della vita pubblica.

Lando Conti visse coerentemente con se stesso in ogni sua manifestazione e per questa sua coerenza pagò con la vita. Nel pomeriggio del 10 febbraio 1986, nella zona di Ponte alla Badia (dove oggi gli è stata intitolata una via), l’ex sindaco, mentre in auto, da solo, stava andando in consiglio comunale, fu assassinato con diciassette colpi di pistola.  Aveva solo 52 anni e lasciava la moglie e 4 figli. Nella stessa serata una telefonata anonima ad un giornale milanese ne rivendicò l’attentato: “Qui Brigate Rosse. Rivendichiamo l’uccisione di Lando Conti”.  

 

Non tutti sanno che Lorenzo Conti - figlio di Lando Conti, - sta facendo da domenica scorsa (12 novembre 2006) uno sciopero della fame allo scopo di ottenere chiarimenti dalla Regione Toscana sulle assunzioni e gli incarichi da essa conferiti agli assassini di suo Padre.

A tutt'oggi (18 novembre) non ha ancora ricevuto alcuna risposta e nella sua lunga visita a Firenze il Presidente della Repubblica, cui pure si era rivolto, non gli ha nemmeno dedicato i pochi minuti di un incontro.

La notizia non e' stata riportata nelle edizioni on-line dei giornali nazionali, con la sola eccezione de Il Giornale , e la stessa Nazione - che ha pubblicato articoli su questo argomento - si e' affrettata a rendere indisponibile l'unico che vi era stato pubblicato.

Questa situazione del trattamento di riguardo riservato agli assassini rispetto a quello riservato ai familiari delle loro vittime concerne, fra gli altri, anche Mariella Dionisi, moglie dell'agente Fausto Dionisi, ucciso da esponenti di Prima Linea mentre tentavano di far evadere alcuni loro complici dal carcere fiorentino delle Murate: Sergio D'Elia, condannato a 30 anni per concorso nell'omicidio di suo marito, e' stato eletto deputato nella Lista Bonino e nominato Segretario d'Aula a Montecitorio !

Chi volesse esprimere a Lorenzo la propria solidarieta' puo' scrivergli a lore_co@libero.it .

 


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