A Gloria del Gran Maestro dell’Universo e del Nostro Protettore San Teobaldo

...séguano i Carbonari nei loro passi...

Una Bolla (apocrifa?) di S.S. Pio VII dall'esilio di Savona
-17 Luglio 1809-

da: Maria Antonietta De Cristofaro - La Carboneria in Basilicata
Edizioni Osanna Venosa 1991

Torna a Materiali


Pio VII
Servo dei Servi di Dio
A perpetua memoria della cosa a tutti i Figli in Gesù Cristo.

La chiesa di Gesù Cristo da 18 secoli eretta dai suoi fedeli vicari in terra ad utilità della Fede e dell'Unità Cattolica, trova nei suoi maggiori pericoli sempre dei validi soccorsi che la destra dell'Altissimo le procura, onde farla trionfare e risplendere in mezzo agli urti dell'ambizione e della barbarie.

Senza dubbio è questo il maggiore dei prodigi, che il Dio delle Misericordie possa oprare, onde condurre in salvo la navicella di San Pietro in tempi tanto difficili, e pieni di angustie. Dal canto nostro abbiamo incessantemente presentati umili voti a S.Divina Maestà a che tante anime redente col preziosissimo sangue dell'eterno suo Figlio non corrano irreparabilmente in bocca a Satana.

La potenza incomprensibile di Dio e la storia di altre persecuzioni avvenute alla Chiesa ci hanno sollevato dal peso imposto ai nostri scarsi talenti del sommo Episcopato della Cristianità, e ci hanno presentato dei mezzi, onde questa Santa Città, al dir di San Giovanni, possa mantenere il suo splendore fino alla consumazione dei secoli. Sotto questo corpo mistico, in mezzo all'Impero Romano, furono perseguitati mai sempre i Fedeli da coloro, il cui zelo avrebbe potuto proteggerli, perché si formano di essi tanti sudditi ubbidienti alle leggi, di modo che nei tempi della più remota antichità eran costretti i nostri Fratelli in Cristo a praticare i misteri della Fede, e le liturgie religiose nei luoghi più reconditi della città, che Agape si appellarono.

Questi proseliti di Cristo segretamente riuniti trionfando dei Diocleziani, de' Deci, de' Massimini e di una turba innumerevole di Tiranni giunsero alla perfine a stabilire, a propagare questa Santa Cattolica ed Apostolica Religione, di cui noi siamo al presente immeritevolmente Rettore.

Sembrando a noi ora ch'Essa si trovi nelle medesime infelici circostanza dei primi secoli essendo stata privata degli ordini ausiliari della Cristianità ed essendo attaccata nella santità dei suoi misteri, colla Divina ispirazione abbiamo creduto fissare il centro della Cristianità e trovare un aiuto nella santa e pura società della Carboneria, di cui per la grazia del Clementissimo Iddio conosciamo i princìpii, il mezzo e il fine. Il principio di render gloria all'Altissimo, il mezzo di popolare il mondo di fedeli, e il fine di renderli tutti fratelli liberi senza eccessi e quasi senza disordine come Cristo chiamava gli Apostoli.

Noi dunque in vigore della presente, e per la facoltà da Cristo Signore trasmessa ai suoi vicari qui in terra, avvertiamo ed esortiamo tutti i singoli Arcivescovi, Vescovi e Parrochi, e loro successori Sacerdoti operai nella vigna di Cristo, e tutti i Fedeli dell'Orbe Cattolico, affinché non rechino alcuna molestia, anzi seguano i Carbonari ne' loro passi, si uniscano con loro nelle segrete Adunanze dove con vera indulgenza si travaglia al bene della Chiesa, al ravvedimento dei nemici, allo stabilimento della libertà e della pace.

Vogliamo inoltre che di questa Nostra Paterna insinuazione sian partecipi anche i nemici della Carboneria, perciò in nome di Gesù Cristo preghiamo tutti i membri di essa a riceverli, come Dio riceve nel Regno dei Cieli un peccatore ravveduto, decretando che le prefate lettere in qualunque tempo non possano attaccarsi di nullità e di mancanza di nostra volontà o di altro benché non immaginato errore ché anzi debbono avere il loro pieno effetto.

Ed essendo difficile che possano pervenire in tutti quei luoghi, ne' quali debbono essere conosciute coll'istessa autorità apostolica ordinata, così vogliamo che sia prestata ad esse piena credenza, anche con carattere sconosciuto, attesa la difficoltà dei tempi; ed inoltre dichiariamo nullo, contrario alla religione e d alla felicità dei popoli, qualunque ordine od altro atto fatto con avvertenza, o per ignoranza dei sovrani contro la Carboneria, e contro la veracità dei presenti. Ad alcun uomo finalmente non sia permesso impugnarle, e se qualcheduno lo ardisse sappia che incorrerà lo sdegno dell'onnipotente Iddio, e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo.

Dato in Savona l'anno dell'Incarnazione del Signore 1809, 17 luglio, anno decimo del Nostro Pontificato.

Luogo del Sigillo.   

PIO PP.VII

Torna a Materiali